Gli Animali sono esseri senzienti, tutti indistintamente e non solo cani, gatti o altri animali come vuole la legge attuale, descrivendoli come “animali da compagnia“.

La sofferenza animale

Non è possibile distinguere la sofferenza di un essere vivente da un altro, così come non è possibile distinguere tra gli umani (a meno che non ci si parli o non lo si conosca già come tale) uno intelligente da un emerito cretino.

Esistono maltrattamenti e uccisioni di animali di varia natura. Il maltrattamento principale, per quanto mi riguarda è l’uccisione di animali per produrre cibo. Si parla di allevamenti intensivi come forma violenta di allevare animali. Non è vero che gli allevamenti cosiddetti “estensivi” sono un paradiso per i malcapitati animali, i quali in ogni casovengono giustiziati per la gola di qualcuno. A seguire maltrattamenti si ravvisano negli zoo nelle sagre di paese, nell’allevamento di animali da pelliccia, negli zoo marini, nei circhi, nelle corse clandestine. Come dimenticare la vivisezione (oggi chiamata sperimentazione animale per cercare di sembrare meno cruente); e mille altre attività gestite da umani senza scrupoli, finanche arrivare ai maltrattamenti e uccisioni di cani e gatti; perpetrati da sociopatici i quali in barba alla sensibilità e alle leggi attuali maltrattano e uccidono animali anche solo per mero sadismo.

Ricordi

Mentre stavo scrivendo questa memoria sono affiorati una miriade di ricordi, in parte belli, per quanto riguarda salvataggi di animali ed in parte brutti laddove non sono riuscito a salvarli. Tuttavia, tutti con uno stesso denominatore, la violenza gratuita di un umano nei confronti di un essere indifeso. In Italia esiste una legge che li protegge ma a volte non viene applicata come sarebbe consono. Inoltre l’attuale legge non tiene in considerazione molti fattori, come ad esempio la correlazione tra il reato di maltrattamento animali e la pericolosità sociale conseguente. Per questo motivo la legge attuale deve essere rivista e modificata inasprendo ancora di più le pene

La legge attuale

Ad oggi, il reato di “maltrattamento di animali” è disciplinato dall’art. 544-ter c.p. (v. Libro II – Titolo IXbis del codice penale), che punisce “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche” con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.

Introdotta dalla legge n. 189 del 2004 nell’ambito del nuovo Titolo IX Bis, rubricato “Dei delitti contro il sentimento per gli animali” e oggetto di modifiche ad opera della successiva legge n. 201 del 2010 che ne ha inasprite le pene. Nella fattispecie la 189/2004, si occupa dello stesso delitto precedentemente disciplinato dall’art. 727 c.p., oggi rubricato “abbandono di animali”, cambiando di fatto l’lilecito dalla mera contravvenzione ad un vero e proprio reato.

La legge che vorremmo

Insieme ad altri amici stiamo lavorando affinché questa legge 189/2004 venga modificata e inasprita, ma prima di ogni cosa, come ho già avuto modo di dire in molte occasioni negli anni passati, l’Italia deve annoverare gli Animali e ribadisco TUTTI gli animali, nella costituzione come giuridicamente soggetti di diritto e non meri oggetti quali sono considerati ora.