Saronno, Limbiate: pitbull aggredisce due bimbi nel cortile condominiale.

Alle porte di Milano

Provate a pensare ad un cane Pitbull come ad un bambino allevato da un serial killer. Viene allevato inculcandogli l’odio e creando in lui tutti i presupposti per farlo diventare un assassino.

Se quel bambino, diciamo a 16 anni, uccide un compagno di scuola di chi è la responsabilità primaria dell’omicidio. Tenete presente che l’essere umano è dotato di freni inibitori, quelli che un cane non possiede. 

La responsabilità di un’aggressione da parte di un Pitbull che aggredisce è senz’altro da ascrivere al “proprietario”; non certamente al cane, il quale con un piano di recupero specialistico, può tornare ad essere un animale buono e stabile dal punto di vista psicologico.

Cosa fare per evitare altri casi

La realtà di questa storia è da ricercare all’interno delle responsabilità dello Stato che non da poteri a chi deve controllare. Chi controlla, DEVE agire tempestivamente. Quando segnalatori, anche anonimi, riferiscono di animali maltrattati o spinti all’aggressività, le Guardie Zoofile o chi per esse devono essere supportate e non ostacolate dalle lacune giurisprudenziali.

Dare più poteri alle Guardie Zoofile, con sequestri preventivi certi, laddove si ravvisa la necessità di togliere gli animali a potenziali delinquenti, è essenziale.

La proposta di Animalisti Onlus

L’associazione che rappresento e cioè Animalisti Onlus, ha preparato una proposta da inviare al Governo e ai Ministri competenti. Un breve estratto della proposta è questo:

Creare una Task Force in ogni città composta da esperti agenti zoofili con la supervisione del comando di Carabinieri, Forestali o altra Forza di Polizia.

Questo sarebbe senz’altro il giusto approccio per evitare altri casi come quello di Limbiate.

Alessandro Mosso

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